giovedì 6 ottobre 2016

"Il prorettore Filice deve dimettersi". Il Consiglio degli Studenti spiega le sue ragioni


Il Consiglio degli Studenti riunito in seduta straordinaria lo scorso 5 ottobre ha approvato a maggioranza la richiesta di dimissioni al “responsabile politico” del Centro Residenziale, il prorettore Luigino Filice. Stamattina in una conferenza stampa convocata dalla stessa maggioranza, sono state spiegate le ragioni di una presa di posizione così forte. Al tavolo con Domenico Tulino, presidente del CdS e rappresentante in CdA, sedevano i senatori Michele Leonetti e Nicola Caruso, oltre che alcuni consiglieri di dipartimento e i presidenti di due associazioni studentesche: un tavolo monocolore, costituito dai membri di Rinnovamento è Futuro, che di fatto possiedono da soli la maggioranza in Consiglio. 

cahiers de doleances sul Centro Residenziale sono lunghi e annoverano i ritardi nell’erogazione delle borse di studio, nell’assegnazione degli alloggi, nel servizio mensa, l’eclissi di servizi lanciati in pompa magna come il bike sharing e le lavanderie a gettoni, e poi la fatiscenza delle Maisonnettes, la videosorveglianza carente, e ancora un sistema di informazione poco chiaro per gli studenti, e infine ma non ultima la sospensione dei fondi alle associazioni. Due anni di promesse non mantenute da parte dell’attuale prorettore, sempre disponibile al dialogo e al confronto con gli studenti, ma mai conseguente nelle azioni e pronto a scaricare le responsabilità su altri, primo fra tutti il direttore del Centro. “Prima era Santolla, ora dovrebbe essere Scarpelli” - afferma Tulino, leggendo in conferenza stampa un messaggio ricevuto praticamente in diretta dal professore Filice - “ma la responsabilità è politica, non gestionale. Anzi voglio ringraziare i dipendenti che seppure sottodimensionati lavorano faticosamente agli sportelli per rispondere ai bisogni degli studenti, la colpa non è la loro”. 
Ogni anno i problemi si ripresentano puntuali, come se nulla fosse. Alcuni esempi: si era deciso di attivare il servizio mensa dal primo settembre, ma non è avvenuto; si era reinserita la preassegnazione degli alloggi, ma non è stata rispettata, gli assegnatari si sono visti prendere il posto da chi era prima in graduatoria; le borse di studio dell’anno scorso stanno andando in pagamento adesso, quando i fondi dalla Regione sono arrivati ad agosto; si parla di rivitalizzare il Campus ma il bar chiude alle 17; le biciclette sono sparite dalla circolazione, perché non c’era un vero progetto di gestione; il servizio di lavanderia è stato sospeso per tre mesi perché era scaduto l’appalto e gli studenti, a cui sono state tolte le lavatrici dagli alloggi, hanno dovuto lavare i panni a mano; hanno assegnato alloggi vecchi e sporchi (di cui mostrano le foto, ndr); funzionano 150 telecamere su 380 e non l’80% come dichiarato dal prorettore. Insomma, gli studenti sono sempre gli ultimi, e anche in questo momento così delicato per l’ateneo, con la crisi aperta nella governance, il problema sono i posti per i professori ordinari e non i diritti degli studenti. 
“Ora basta - è il coro unanime dei rappresentanti – non ci fermeremo davanti a niente: la nostra lobby sono gli studenti, noi siamo studenti prima che amministratori e andremo fino in fondo. Chiediamo le dimissioni di Filice non come un fatto personale nei suoi confronti, ma politico: serve un cambio di passo, lasci spazio a chi è capace davvero di dare risposte concrete”. Una richiesta che in queste ore, a prescindere dalle intenzioni, e con un tempismo perfetto, non fa che rafforzare il fronte degli oppositori dell’amministrazione Crisci. 

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